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Celia De La Serna :
Non scrivi più e non ti sento più, so quel che fai e un po' ho paura, sai.
Son senza sole le strade di Rosario, fa male al cuore avere un figlio straordinario:
a saperti là sono orgogliosa e sola, ma dimenticarti... è una parola...
bambino mio, chicco di sale, sei sempre stato un po' speciale, col tuo pallone,
nero di lividi e di botte, e quella tosse, amore, che non passava mai la notte;
e scamiciato, davanti al fiume ore e ore, chiudendo gli occhi, appeso al cuore.
O madre, madre, che infinito, immenso cielo sarebbe il mondo se assomigliasse a te!
Uomini e sogni come le tue parole, la terra e il grano come i capelli tuoi.
Tu sei il mio canto, la mia memoria, non c'è nient'altro nella mia storia;
a volte sai, mi sembra di sentire la "poderosa" accesa nel cortile:
e guardo fuori:"Fuser, Fuser è ritornato", e guardo fuori, e c'è solo il prato.
O madre, madre, se sapessi che dolore! Non è quel mondo che mi cantavi tu:
tu guarda fuori, tu guarda fuori sempre, e spera sempre di non vedermi mai;
sarò quel figlio che ami veramente, soltanto e solo finché non mi vedrai.
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